Bologna tra Yoga, esercizi e dieta vegetariana

Prepariamo il primo viaggio insieme a Bologna. Google presenta Bologna come una delle tre città italiane più ricercate per “yoga”. Non tanto per il shooting fotografico di Kino MacGregor nel 2014, che ha lasciato i pochi senza fiato, davanti alle performance realizzate in strada. Nemmeno per il lavoro decennale della scuola AYBO di Giuliano e Margherita Vecchiè, che hanno portato a Bologna i migliori insegnanti di Ashtanga Yoga in Vinyasa tali Manju Jois, Mark e Joanne Darby. Ma mi fido di Google che conta chi digita “yoga + nome città italiana” e quindi allievi alla ricerca di informazioni generali, di blog specializzati, di centri yoga locali, di libri, e materiale per la pratica. Dati Google trends al 5 maggio 2017.

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La prima tappa per noi è il Santuario della Beata Vergine di San Luca. Ancora prima di chiedere, ringrazio e offro a Dio, i miei successi e i miei fallimenti. Questo luogo, ha per me una storia particolare. Mi era stata indicata da un insegnante di Yoga anche atleta. Un’ora di camminata da Porta Saragozza, sotto un portico che giustifica il riconoscimento Unesco. Il corpo è esso alla prova fisica e mentale, su questo percorso. Prendo il sole, l’aria più fresca, e bevo acqua mangiando qualche mandorle. Il tempo sufficiente a pensare a cosa è diventato lo Yoga. Con spirito di competizione, non ci sono vincenti ma solo vinti dello Yoga. Con spirito di cooperazione, con l’andare nella corrente senza conteollo della mente. Mi sento libera e gusto il mistero di questo Corpo -mente-spirito unico.

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Dopo questi esercizi fisici mentali, si va alla ricerca di cibo per l’anima. Ho imparato che il 60% dell’energia al livello fisico, passa tramite le parete intestinali. Il restante tramite quelle polmonari. Per questo motivo, stiamo attenti a resistere alle tentazioni di Bologna la grassa. Mi vengono in mente, Crozza e i suoi sogni ad occhi aperti, sogni di “spuma di mortadella”, “ragù bolognese” tra l’altro unica! ricetta conosciuta da mio marito quando arrivo nel 2001 in Italia. Ah les pates à la bolognaise. Dimenticavo, la sfoglia e il ripieno dei “tortellini di Bologna” in brodo, che mio marito andò in penitenza ad imparare a fare nel 2010.

Si va al macrobiotico, si va sul sicuro. Centrale, dieteo la Stazione. Tutto biologico. A volte mangio con amore solo le verdure cotte e crude. Il cereale è spesso molto cotto. Senza zucchero, senza lattosio. Senza glutine su richiesta, ma non cucinato in ambiente separato. Il té beicha oltre ad essere digestivo è pieno di ferro, calcio e vitamine. La zuppa miso a pranzo ha un forte potere digestivo e fa “buon sangue”. Altri indirizzi per spuntini crudisti io direi, Clorofilla. Per un indiano Taj Mahal. Per kosher, Beit Chabad. E attenta alle combinazioni alimentari e al Ph direi Zazie, la sede bolognese si è sparsa in tutta Italia.
Siamo a Bologna da poco, e incontriamo in un altra mensa vegetariana, Centro nature, ecco poi un’ insegnante Yoga che da poco ha aperto un centro dedicato al Vinyasa, Greta Malecchi, insieme alla sua socia, hanno aperto un centro multidisciplinare che non mi sembra guru centrico. Molto interessante le lezioni di Vinyasa detox, che si presentano come insegnamento di Asana per la salute fisica e di Vita con i Yama e Niyama, ed anche il Moon flow salutation introducendo la cronobiologia nei saluti al sole.

Benedetta spada yoga

Benedetta spada yoga milano

Tra poco tutti gli indirizzi per chi non trova da sé.

english short synospis: In Bologna go by walking to Beata Vergine di Luca under the longest porch in Europe. Pray, breathe and love. Eat in a macrobiotic restaurant to find your center, in the urban center. Practice Yoga in the evening at the right time for your hormonal system in Moon flow salutation.

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Veneto vegano a partire da Venezia, mangiare pregare e fare yoga

Siamo in Veneto, ospiti di un hotel termale di antico fascino, di charme un po’ decadente, e mentre mi preparo al workshop che terrò domenica a Mestre, mi concedo ore di passeggiate, pratica alternate da bagni caldi, fanghi e centrifughe. A seguito dello yoga festival di Milano rifletto ancora una volta sulla grande macchina pubblicitaria che lo yoga ed il benessere smuovono, eppure ancora in Italia non percepisco una reale consapevolezza di cosa sia yoga e star bene, di come vivere la pratica in tempi moderni dove lo smartphone è inevitabile compagno di viaggio, dove c’è sempre più abuso di energie e spreco e ancora poco ascolto, poca tenerezza! A volte, in sovrapensiero guardo la pedicure o cura del corpo fisico di alcuni maestri spingendo il lato spirituale dello Yoga. Oppure sento nella voce di insegnanti yoga fisico, sento nulla che mio cuore vuole seguire. Mi blocco ad ascoltarli, quindi mi metto in modalità aereo.

Tornando al discorso sulla tecnologia, spesso finalizzata com’è a produrre guadagni in termini di efficienza e tempo libero, minaccia di derubarci di entrambi, se già non lo ha fatto. Conoscete qualcuno che abbia più tempo libero? Il concetto stesso di tempo libero sembra estraneo alla nostra epoca. Si dice che il ritmo della vita oggi sia spinto da un’accelerazione inesorabile nota come “legge di Moore” (così chiamata da Gordon Moore fondatore della Intel, che per primo la enunciò) che governa la dimensione dei circuiti integrati e le nostre vite. Ogni anno la capacità di calcolo dei nuovi microprocessori aumenta. Si parla sempre più di connessione, collegamento; e il collegamento con noi stessi? Stiamo diventando così connessi con tutti gli altri, da non trovarci mai li dove siamo in realtà. Per strada con il cellulare all’orecchio siamo davvero in strada? A tavola con il cellulare all’orecchio siamo davvero attenti a cosa mangiamo? Cosa ne pensate dell’idea di invocare un cambiamento? Che ne dite di essere in contatto semplicemente con come ci sentiamo, anche nei momenti in cui ci sentiamo sopraffatti, ansiosi, sconnessi o depressi?
Che ne dite di coltivare un quadro più ampio che comprenda noi stessi a tutti i livelli?
Ancora vedo profonde distinzioni tra una pratica e l’altra e molte, troppe etichette. L’altra sera mentre mi trovavo a Padova durante la presentazione del mio ultimo libro una signora di grande sensibilità mi dice:” nonostante i tanti anni di pratica yoga e pilates è la prima volta che in una conferenza dedicata al tema star bene io mi ritrovo a casa, mi sento compresa e connessa.” Di recente mi sono domandata a cosa serve il mio lavoro e quello di molti insegnanti nel mondo, ecco che nell’intervento di questa gradevole signora io mi sento capita e come dice lei “a casa”; voglio dire che per me dopo tutto Yoga in viaggio è proprio questo.

Anita moorjani yoga

L’ho capito con chiarezza l’altra sera: aiutare le persone senza distinzione tra insegnanti e allievi” a stare bene, sentirsi capiti, a casa ma non solo a trovare tecniche valide, serie per vivere meglio autonomamente senza delegare un terapeuta di un’investitura salvifica ma accorgersi che basta poco continuativamente per poter cambiare la nostra vita. Questo vuole essere il senso del mio viaggio condiviso con il mio compagno di vita, allora lo yoga o lo ” star bene” non è cosa di pochi da ricercarsi in un eremo lontano, non è esoterico istante, non è qualcosa di economicamente inaccessibile ma piuttosto un mezzo valido per vivere meglio e supportarci in quei momenti nei quali abbiamo bisogno di sentirci sostenuti, ancor più uniti. In quegli istanti in cui la vita ci concede gioia ma anche inevitabile dukkha o sofferenza, perchè deve sempre più essere chiaro a tutti che la ricerca di un reale benessere non passa attraverso la negazione della sofferenza ma piuttosto nella capacità di affrontarla in modo nuovo, più strutturato, creativo nel senso di creare. Solo arrendendoci alla vita senza pretese di essere immuni da sofferenza, paura, rabbia solo in questo modo troveremo la nostra vita pronta ad accoglierci.
Qualche giorno fa leggevo questa frase che tutti avrete conosciuto: “sei perfetto così come sei e puoi raggiungere qualsiasi obbiettivo!” 

Ripeto mentra pratico la mia prima sequenza dell’Ashtanga vinyasa questo Mantra. Interessante il punto di vista di Anthony Prem Carlisi, che ricorda che prima dell’invenzione dell’Ashtanga led, ognuno decideva il numero di respiri da 1 a 8 come in passato, le posture intermediarie prima dell’Asana definitivo, un Bandha della bocca più rilassato per le donne ecc. Pattabhi Jois faceva soffrire l’allievo con grande consapevolezza e tenerezza nella sua posizione scoglio. Spingendo allo sforzo, con dolore, e gradatamente organizzando la materia dei suoi veicoli.  Il dolore inoltre purifica, in una serie che ha per primo obbiettivo l’autopurificazione. In fine la prima funzione del dolore nell’universo è di spingere il Sé  rivolgersi verso il mondo esterno, di evocare il suo aspetto di attività.
Questo messaggio di speranza andrebbe però spiegato, letto e riletto altrimenti può sembrare una forma di esaltazione dell’ego e poco altro, la perfezione di cui si parla non nega che in ogni individuo ci sia molto di migliorabile, piuttosto con questa affermazione ci viene fatto un invito, guardare a noi stessi, in un potenziale creativo, ovvero non prepotente, non definitivo!

Tu sei un essere straordinario allora perchè a volte litighi, ammazzi, abusi? Ti fai del male?! Questo potrebbe essere chiesto all’uomo moderno osservando i casi di cronaca. Se riflettiamo attentamente è la paura di non essere abbastanza, all’altezza che spesso provoca un circolo vizioso nel quale l’uomo diviene usurpatore, cioè l’individuo se si percepisse amato, capito, realmente straordinario e quindi sobriamente felice, appagato credete farebbe tanta fatica per lottare in un’assurda competizione al potere?
Quì mi fermo, per oggi raccogliendo quella che ritengo essere la più bella definizione di ciò che facciamo nella vita, di ciò che in realtà io e mio marito cerchiamo di fare ogni giorno anche tra noi: viaggio per me è aiutare le persone che incontro ad uscire dal circolo vizioso nel quale si sono cacciate per entrare in un circolo virtuoso e semplicemente arrendersi all’idea che la loro vita può essere straordinaria!

Yoga in viaggio consiglia:
– Gam Gam a Venezia, per una cucina vegana e stretta kosher. Con piatti tali humus, fallafel. Personalmente consiglio il street food a canto al ristorante.
– Fatte yoga vinyasa con Marianna Pauluzzi, qui i contatti https://www.yogatrail.com/teacher/marianna-pauluzzi-7443913
– Pregate a Caorle alla Madonna dell’Angelo. Magari un giorno di tempesta.

 

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Salento vegano e yoga 2016

Mi sono ritrovata in salento nel 2016 per una serie di motivi che non ho capito ancora del tutto. Il principio d’abbondanza mi fa scrivere che sono stati momenti belli, e magici. Ecco il resoconto del viaggio spirituale e yoga, con alcuni consigli che spero possono esservi utili. Lo yoga in Salento è spesso visto come un pelegrinaggio da farsi in estate per andare on Holy day (giorni spirituali e di svago) e ci si dimentica che a Giugno come ho viaggiato io, si deve fare tappa a Monte Sant’angelo o da Padre Pio per esempio, oppure più giù nelle chiese antiche tra  romanico e byzantino ipogeo. Avete sentito bene Padre Pio, perché no?! Uomo santo dopo essere stato 40 volte processato dalla Chiesa oggi portatore di un energia nuova di sostegno alla mia preghiera. Se non vi va di passare a San Giovanni Rotondo per la crosta ideologica e il bigottismo dei pellegrini, andate sul Gargano da San Michele, sensazioni incredibili, pella d’occa e commozione assicurata. Abbiamo mangiato verdure cotte e crude da asporto a Manfredonia a Cibo per l’anima, due ragazzi in un locale senza pretesa ma con prodotti locali e preparati con il massimo di cura. Arrivati in Salento potete trovare a Lecce informazioni sulla centinaia di chiese ipogee (orari di apertura!) o meglio come fece lo Yoga Tour 2016 di IO Donna andare nel principale bene del Fondo Ambiente Italiano all’Abbazia di Cerate (uscita Trepuzzi sulla SS16 prima di Lecce). Vedi qui il resoconto della giornata di yoga con Paola Buonomo http://www.iodonna.it/attualita/appuntamenti-ed-eventi/2016/06/21/yoga-tour-2016-seconda-tappa-allabbazia-di-s-maria-di-cerrata/

Paola Ginevra Buonomo

Il mio consiglio è di fare tappe per andare in auto fino a li. I miei posti preferiti sono in tanti a secondo dell’orario di viaggio.

Ad Andria il mitico Pietro Zitto che su prenotazione vi prepara un menu vegano o vegetariano con ortaggi suoi.

A Polignano a Mare, il Mint un posto fresco dove mangiare piettanze più elaborate, simili alle migliore preparazioni vegane milanesi.

A Conversano, abbiamo pernotatto al Corte Altavilla, in centro storico dotato di Spa che al ritorno in Hotel dalla possibilità di curasi pelle e corpo per riposare.

A Cutrofiano, in un agriturismo troverete una cucina vegana originale e spontanea. Picapane.

 

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Cuneo vegan, itinerario in provincia tra frutta verdure e beni culturali sacri

Di ritorno da Cuneo a Milano sono stata al Convegno sulla dieta vegana organizzato da mio editore Anima. Arrivata in ritardo, ho solo sentito il punto di vista di Francesca Erica Poli che ha detto “Privo di armonia, amore e conoscenza il pasto è dissonante. E ora di passare da un piano meccanicista ad un piano sottile. C’è un mistero nel trasformare il cibo in energia.” Queste parole mi hanno permesso di rivalutare la mia prima esperienza nel cuneese. Siamo stati li io e mio marito, arrivati nel pomeriggio abbiamo vissuto tra l’ingresso in chiesa degli angeli e l’uscita il famoso sbalzo termico. Il morso del freddo ci stava per addolorare allora ci siamo incamminati per la tavola vegan calda che avevamo prenotato da Locanda D’Amore, un Home cooking. Il posto non si trova facilmente si passa il ponte verso Caraglio, poi si fa inversione alla rotonda e si ripassa sotto il ponte. Da li si citofona a Gerbotto per la sorpresa. La locand’amore porta bene il suo nome, per la storia di Marisa e il suo percorso formativo spirituale tra mantra, tarocchi e Babaji. Per la scelta vegana dopo aver provata le altre diete moderne e antiche. Per il gusto nelle scelte di arredamento e pulizia olistica e fisica del posto. I piatti ci riscaldano con primi e secondi fatti al momento, dessert che portiamo via per il troppo mangiato, antipasti e insalate da favola (vedi foto).

Vegan food cuneo  Libro cucina vegana

India (questo è l’ultimo nome di Marisa) porta amore nel cibo, lo sceglie con cura e grande sensibilità. Il cuneese propone una ricca offerta, e India dispone scegliendo i prodotti con maggiore energia. A volte India sbaglia come tutti pionieri ma torna ancora più forte sulla via maestra quella dove chi cucina umilmente riceve dal cibo e da a chi mangia un energia trasformata per il bene. Non amo usare le parole bene ( o male) preferisco parlare di pasto leggero, pacifico, semplice, tranquillo vs rumoroso, complesso, dissonante.

La seconda parte del viaggio dopo aver lasciato l’albergo (dove non abbiamo mangiato niente della colazione seguendo la mia intuizione diventata positiva), si è svolta nelle campagne di Cuneo prima dalle parte di Fossano, poi di Saluzzo e in fine di Mondovì. In tutto questo passare in mezzo ad orti e frutteti di ogni genere (mele, pere, ciliegi, fichi, castagne…) si potrebbe riassumere al pasto nel prato che abbiamo mangiato al Castello della Manta. Preparato dai fratelli Civale, con prodotti locali come direbbe Massimo Montanari nel Il cibo come cultura (Laterza) che organizzano il riscatto della campagna, della semplicità e del peso dell’alimentazione nelle nostre vite. La giardiniera è slow, cottura breve in acqua bollente con aceto differenziata per ogni verdura. Poi assemblata con aceto, sale e olio. L’insalata di radicchio rosso che prevale su cubetti di formaggio a pasta dura. Il flan di zucca di cui Marc fa il bis. E l’insalata di cereali anche loro cotti differenziati e poi assemblati con verdure tagliate a dadini. Per chiudere una mela proveniente da incroci pensati in Canada ma prodotta come nessuno qui a Cuneo, ideale per un dopo pasto o merenda. Per chi preferisce uva originaria dalla zona di Taranto ed impiantata qui da 20 anni. Sono sicura che se fossimo venuti un mese dopo la proposta sarebbe stata collegata con stagione e disponibilità del momento del tutto diverso e uguale.

scopri cosa è successo alla prima tappa del yoga tour

Il Nostro viaggio non poteva finire senza salire in altitudine. L’aria pura ti attira e tra il salire fisicamente e il salire verso Dio non ci sono freni a chi non vuole usarli. Così ci ritroviamo al Santuario di Vicoforte a pregare per un esperienza per sapere STARE DA DIO. L’esercizio che fa Marc è la preghiera di Gesù, lui mi dice una preghiera fatta mantra, con l’uso del respiro per coordinare poche parole includendo il nome di Gesù. Poi dalle labbra, una preghiera meditazione che fa strada nel cuore e nella mente. Tra corpo e mente si balla, si sta in risonanza armonica, si perdono i sensi esteriori e si trovano sensi interiori. Per chi sta male si tratta di un lavoro interiore risanante. Per chi sta bene si tratta di un allenamento alla guarigione e di un espressione della gratitudine.

 

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Padova come la amo al mattino un pranzo Veg in orto botanico, poi meditazione e yoga

A Padova, favolosa e storica sede universitaria, lo sanno tutti, ci si va per un aperitivo e per la visita alla cappella degli Scrovegni. Sulla piazza del santo protettore, Antonio, ecco che Padova accoglie anche chi fa scelte alternative e di benessere. Così mi ero addormentata in auto con il caldo finemente arrivato, ascoltando musica di Sean Johnson & the wild lotus band quando il vigile mi chiede di spostare l’auto e se voglio ascoltare musica di “questo genere” di andare al cLafé?! In fatti proprio così inizio mio itinerario padovano, itinerario breve e compatto : faccio yoga a Ynsulama partecipo anche alle conferenze programmate tutto l’anno (http://www.ynsula.it/yoga/news/ciclo-incontri.html) sentendo molte affinità con Tiziana Fantuz su argomenti come salute, alimentazione e stile di vita. Sull’alimentazione mi sono ritrovata con lei nella promozione della gratitudine, della connessione interiore e della presenza. Ad esempio, se durante una trasferta le ciliege mi vengono offerte, o anche un biscotto con farine raffinate con zucchero senza olio di palma (che non avrei mangiato per mia propria scelta) mi è porto, ho imparato a ringraziare e mangiare con moderazione. Prima di iniziare benedico il mio cibo, così l’amore che metto in circolo, domina ogni disagio. Questi insegnamenti li ho ritrovati in pochi maestri, a questo punto potrei citarne tre Carlo Guglielmo, Maureen Whitehouse e Mahiya Zoé Matthews. In questo ultimo libro Il Gusto della Gioia (titolo originale : Cooking with Ananda) oltre alle ricette, ci sono consigli pratici su come rendere ogni pasto sacro. L’alimentazione è uno dei pilastri della salute, ma spesso incontro persone ferme sulla strada di un vegetarianesimo spirituale; fermi al palo Vegan, per esempio, che durante la giornata hanno comportamenti non amorevoli. Ecco, senza volere infierire con chi vive la dieta come una battaglia già vinta, ho trovato una fonte di ispirazione pacificante e ho provato la medesima sensazione mangiando al centro di Assisi. Come fuori, così dentro. Un trucco veloce prima di mangiare : fai una pausa e chiama la tua anima (la parte migliore di te). Percepisci senza metterlo in bocca il cibo per quello che è, accertandoti che sia della più alta qualità possibile e se così è rendendo grazie molto semplicemente. Se non fosse così, condisci questo cibo con un supplemento d’anima tua, in altre parole, “benedici!”.

Si può quindi suggerire che a Padova si può andare non solo per godersi un asporto nel nuovo restaurato giardino botanico ( http://www.ortobotanicopd.it ) ma anche una degustazione tutta vegana e biologicamente corretta. Il posto si chiama cLafé (sotto i portici a lato del santuario oppure cercare il vigile portatore di luce) dove una cuoca fa tutto. Dovrei a questo punto parlare di lei, Claudia Fioraso. Ci ha pensato il Mattino per me a raccontare il cLafé ( leggete qui http://ricerca.gelocal.it/mattinopadova/archivio/mattinodipadova/2011/03/08/MJNPO_MJN01.html?refresh_ce ) io potrei al massimo aggiungere che si tratta di una persona determinata a difendere un idea della cucina spirituale e femminile. Quando scrivo femminile intendo determinata dal polo femminile. In questa società d’azione, con la sua cucina d’azione dominata dal polo maschile, che vuole controllare tutto e non può lasciare che le cose accadono, in somma in questa società benvenga il digiuno, benvenga la cucina amorevole di Claudia e benvengano il vostro stato gioiso d’animo quando mangiate e bevete.

 

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International yoga day italy 2015 : gli eventi dove praticare il 21 giugno

Tutti gli eventi reperibili in Italia per il giorno 21 Giugno 2015 dichiarato da UNESCO la giornata mondiale dello yoga. Per la prossima edizione nel 2016 visita il mio sito Web 

http://www.benedettaspada.com/yoga-day-2016-italia/

  • 20 giugno 2015 in anteprima della giornata presentazione del libro Yoga dinamico facile a Milano dalla libreria esoterica in via Unione alle 20.
  • 21 giugno 2015:

– milano

Bali yoga via ravizza 14, alle 18 Vinyasa Yoga Happy day con Benedetta Spada (lezioni anche alle 10 e alle 12)

Da Assisi un regalo:

http://anandaedizioni.us2.list-manage.com/track/click?u=6c872291913d0fa7950fe499c&id=2cc47b1058&e=f3df094cd3

Mi hanno indicato una directory Nottebiancadelloyoga.it dove cliccando sulla tua regione trovi eventi vari in tutte le città:

http://www.nottebiancadelloyoga.it/yoga/home

Eventi Yoga festival a Roma e Milano:
http://www.yogafestival.it/blog/international-yoga-day-21-gugno-milano-roma/

Roma al Maxxi:

http://www.fondazionemaxxi.it/events/giornata-internazionale-dello-yoga/

Worldwide:

http://yogaunited.org/events/

Lugano:
http://yogaroof.com/21-giugno-yoga-happening-alla-foce-del-cassarate/

Verona:

http://www.parsifal-yoga.it/eventi/international-day-yoga

brescia:

http://www.centroyogabrescia.it/prima-giornata-mondiale-dello-yoga/

palermo:

http://www.ilmoderatore.it/2015/06/11/giornata-internazionale-dello-yoga-domenica-21-giugno-lezione-gratuita-a-villa-trabia-46825/

Tutta italia:

http://www.iyengaryoga.it/novita_mese/leggi.php?id_news=338&tipo=novita

Lecco:

http://www.leccoonline.com/articolo.php?idd=9410

Torino:

http://ilmestieredeldare.blogspot.it/2015/06/yoga-21-giugno-2015-giornata-mondiale-e.html

Udine:

http://www.sanghaudine.com/2015/06/21-giugno-international-yoga-day-flash-mob-organizzato-dalla-scuola-yoga-sangha-udine/

Monte carlo:

http://www.yogasolsticemonaco.com

Porto potenza picenza:

http://www.lalunaeilsole.com/notizie/21-giugno-2015-giornata-mondiale-dello-yoga/

international yoga day

Prima giornata internazionale dello yoga il 21 giugno 2015

2 parole sul come è nata questa giornata e sul mondo yoga in generale: lo yoga fa bene e il suo successo mondiale (in ogni paese) lo ha reso appetibile anche per chi di yoga non sa nulla. Cosi abbiamo sentito un presidente americano (per altro in guerra aperta su vari continenti) parlare di yoga inteso come ginnastica di tendenza per lottare contro l’obesità infantile, cosi abbiamo sentito parlare l’ultimo presidente della più grande democrazia al mondo per la creazione di un ministero dello yoga che serve a dividere le popolazioni tra di loro e ne passo. Passo tra l’altro sul silenzio tutto italiano (stato e chiesa), sulla disinformazione giornalistica (con rare eccezioni) e sul silenzio di nostro tessuto industriale assente del mercato dello yoga. Segnalo Reyoga per i tappetini, Wearessential per i vestiti come realtà emergente italiane.

Meglio vivo che sottomesso

Meglio vivo che sottomesso

Perché nasce la prima giornata mondiale dello yoga?

Il perché del perché non lo so ma lo sento. Comunque un mese dopo l’elezione di Modi, Ban Ki-Moon accoglie la proposta dello stesso Modi di istituire la International Day of Yoga, il 21 Giugno 2015. A questo punto io mi chiedo riusciremmo a riprendersi il senso della giornata?! Scrive Marco Ventura in una pagina nascosta del Corriere della Sera ( la lettura #179) “la sfida dello yoga inteso come metodo per è estrema. C’è molto in palio. Molto di più del benessere degli americani ed europei e del nazionalismo di Narendra Modi. In questione c’è la capacità dell’uomo di vedere il mondo, secondo il modello dei sutra di Patanjali quando ha scritto ‘così è la gemma completamente trasparente, capace di prender la tinta di qualsiasi oggetto le sia posto dinnanzi”.

Per chi ama recitare mantra:

http://www.patanjalisutras.com/yoga-sutras-ch1-41-51.html

Cosa capisco del messaggio di Patanjali:

La vita è un gioiello. Ogni uno di noi sceglie cosa farne. Per chi come me da anni cerca di farne qualcosa di buono condivido qui sotto il pensiero di Thich Nhat Hanh in Mangiare Zen (aprile 2015, Mondadori ). Tra consapevolezza (come siamo), impressioni sensoriali, volizione (volontà) e coscienza, il punto per me è la volontà di “osservare a fondo i nostri desideri e vedere se sono costruiti su intenzioni positive o negative; questo può aiutarci a indirizzare il nostro desiderio su cose che siano benefiche per gli altri, per il mondo, per la nostra famiglia e anche per noi stessi.”

Con questo intento parteciperò alla giornata dello yoga, scriverò da ora in poi su cosa e come mangiare (50/50) e come essere in pace con se stesso. Insegnerò la meditazione come esercizio quotidiano e lo yoga come scoperta del corpo e del punto al quale è arrivata la nostra mente. Farò tanto quanto posso per fare quello che non fa questo mondo, ci saranno nemici e alleati in questa battaglia, alla fine della fiera un piccolo o grande esercito di guerrieri di pace insieme ai spiritual warriors per proteggere la salute e il benessere del nostro corpo, del nostro spirito e del nostro pianeta tenterà la fuga da divertimento e condizionamenti. Questa battaglia essendo profondamente spirituale possiamo ora lanciare l’assalto al cielo.

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Le ricette vegan delle vacanze di Lady Yoga a Antibes

Nella patria dei formaggi, del foie gras, dei croissant burrosi e gustosi ecco che anche il viaggiatore vegano o salutista può trovare giorni felici. Se siete vegan con gusto, se siete stanchi di viaggiare con la magra speranza di nutrirvi d’aria senza poter godere anche del buon cibo sano ecco che la Costa Azzurra vi attende!
Non è strano trovare in questa terra di Francia, nota per il clima mite tutto l’anno, indirizzi vegan di qualità capaci di conquistare anche gli amici onnivori più golosi…
Il nostro viaggio ha come prima tappa Mentone: in questa località tra mare e monti appena varcata la frontiera si respira un’altra aria e luce…nota ai molti per il festival degli agrumi, Mentone in primavera ed estate regala festival di musica classica e pop! I più audaci si concedono una passeggiata nel piccolo cimitero arroccato nella città alta e una altra lungomare, lunghissima passeggiata a picco sul mare sulle orme di Le Corbusier al termine della quale noi consigliamo un pranzo o una cena in un grazioso ristorantino vegan Lovin Hut, situato lungo la passeggiata mare (a meno di un chilometro dalla Promenade Le Corbusier). Il ristorante fa parte di una catena asiatica d’ispirazione religiosa ma la qualità del cibo e la presentazione dei piatti vi stupirà! Sono belli, buoni e sani, unica nota stonata l’eccesso di soia in molte ricette spolverizzato e la fredda accoglienza del personale. Punto di forza i piatti crudi (come la lasagna di spinaci), le centrifughe per chi si deve dissetare dopo un bagno di sole.
Aperto fino a tardi e in alta stagione anche il pomeriggio per una merenda anche con bambini.

camminata lungomare

Nizza: qui tra mare, sole e musei ecco che il viaggiatore salutista è felice può regalarsi una lezione yoga con uno dei maestri noti in tutto il mondo, Christian Pisano e sua moglie da anni hanno creato una scuola yoga nella quale si tengono lezioni in francese ed inglese, seminari intensivi e formazione insegnanti.
La scuola si trova nel centro della città di facile raggiungimento in macchina o a piedi, ecco che non lontano sorge Speakeasy piccolo ristorantino vegan macrobiotico gestito da una signorina americana di settanta anni un po’ attempata ma brava in cucina… In fatti fa tutto lei, i piatti sono stagionali, vi è un ottimo rapporto qualità prezzo. I dolci sono il suo punto di forza sempre diversi, leggeri e buoni come piace al Prof. Berrino. Il locale è piccolo, pochi tavoli e un pittoresco pubblico di artisti, gli avventori sono estasiati dalla creatività nel piatto e dalla quantità abbondante delle pietanze tutte cucinate con prodotti biologici.
Sono ammessi i cani. Meglio prenotare.

https://www.facebook.com/profile.php?id=675139545

Antibes: metà di molti pittori e romantici, questa cittadina è famosa per il suo mercato coperto e per le spiagge. Tra le viuzze del centro ecco sorgere Sohum Yoga studio, un centro yoga eclettico perché aperto tutto l’anno e con lezioni in inglese per ogni stile. Sohum oltre a lezioni e workshop organizza post pratica, dei favolosi te e tiasane, tra torte e pasticcini anch’essi rigorosamente vegan!
Non lontano dal centro yoga ecco sorgere Chez Helen, piccolo ristorante vegano/vegetariano gestito da una simpatica coppia franco/inglese. Il ristorante è aperto solo a pranzo, chiuso la domenica, i piatti sono gustosi anche se un po’ cari. Vale la pena assaggiare la loro lasagna vegetariana e il pane che arriva dall’entroterra. Li vicino per un te io vado da Arts Thes Miss con dolci vegani.

Ci sarebbe da aprire un capitolo intero sui colli intorno a Monaco, Nice Antibes. Faccio solo alcuni nomi da verificare con i vostri propri occhi se lo vorrete: Gourdon, Eze, Vence, Saillans… a 30 minuti dal centro di Antibes una volta alla settimana andiamo a prendere l’acqua che sgorga dalla montagna nelle Gorges du Loup…
Oltre alla ristorazione si trovano diversi supermercati bio dove anche trovare un croissant caldo, bio, vegan nel piccolo negozio Biocoop ( nulla a che vedere con un supermercato italiano!, una catena con 10 negozi nel Sud Est), oppure Satoriz (altri 5 negozi) oppure La Vie Claire (altri 10 negozi). Sorprendente trovare a volte prodotti italiani assenti dei mercati biologici italiani come il Kale, o il Mizune.
Prima di concludere vi ricordo il seminario Vinyasa Yoga ad Ashtanga yoga antibes Domenica 19 Aprile alle 9:30. Info+su http://www.ashtangayogaantibes.com/

ashtanga yoga antibes

e con la mia ricetta per l’estate vi lascio:

– serotonina con tanti Abbracci, Baci e Coccole

– complesso vitaminico: B, B12, B6, D, ecc.

– bagni di sole con moderazione

– passeggiate a mare e dovunque l’aria è pura

– riposino pomeridiano e presto serale e meditazione giornaliere

– pratica del dinner skiping (saltare la cena una volta alla settimana, o stare senza mangiare per 30 ore solo succhi di frutta)

Buon viaggio

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Meeting Jules Febre – Jivamukti per aprire le porte dell’anima

Ecco delle Briciole di yoga talks con Jules Febre che usa dire ad ogni momento “it is the best day of my life” o ancora “Isn’t it a perfect day?”, perché avevo sentito tanto su di lui ma non avevo trovato prima di nostro incontro molta sostanza.

Jivamukti milano

La communità Jivamukti è al servizio dell’umanità

Benedetta spada, antonio spera, jules Febre

Thanks to Antonio Spera Bikram, Michelle Yoga Festival e Benedetta Spada. Thanks to Jules Febre e Jivamukti New York.

Invece parlare con lui è semplicemente rilassante e gioioso, oltre che istruttivo. Non esistono bandiere e frontiere nel conversare. Si entra per bere un tè nel primo bar (lato suo pratico) poi dopo un po si esce da lì per cercare un posto più colto dal punto di vista vegan. Quindi si esce da Panino Giusto e si va all’Alhambra. Per chi non conosce si passa da un posto bello ma senza scelta vegana ad un punto ristoro vegano e popolare. Si cammina a passo veloce anche se Jules è appena stato un mese in India, qui a Milano ritrova l’istinto da cittadino di New York e il passo veloce. Ma quando si ferma nelle poltrone confortevole, si apre un poco per non chiudere più il suo cuore. Trascrivo due battute per capirsi. Sul sachettino di te c’è una scritta Live in our strenght (Vivi in tutta la tua forza) così li chiediamo cosa pensa dell’aforismo. Risponde come se avesse saputo già la risposta alla domanda “Non è vero ed è vero. Perché chi non vive le sue debolezze, non riuscirà a farli diventare punti di forza. E quindi avrà una vita incompleta e infelice.” Primo mattone in una discussione molto sentita tra Jivamukti homies.

Jivamukti milano

Jivamukti è una famiglia di insegnanti yoga unita

Quando penso che 3 giorni prima avevo interrotto per mancanza di tempo una conversazione con Don Rochetta proprio su Andreoli in un suo studio intitolato l’Uomo di vetro, dove ha mostrato come non sono affatto le dimostrazioni di forza a farci crescere ma piuttosto le nostre fragilità, tracce sincere della nostra umanità che di volta in volta ci aiutano nell’affrontare le difficoltà, nel rispondere alle esigenze degli altri e ad aprirsi alle loro dolori. La fragilità è la parte più vera e umile di noi, il fragile è l’essere umano per eccellenza perché considera gli altri come i suoi pari. Anziché un imperfezione la fragilità può dunque trasformarsi in forza. Questa conversazione tornava nella mia vita e non potevo fare altro che affrontarla con tenerezza. Anch’io avevo una domanda da fargli “come sta la tua zia?”, Sharon Gannon è una mia forza benefica che uso come arma segreta nel mio tentativo di portare pace alle persone. Così aver notizia da casa era per me importante. La sua risposta mi rincuora al punto di condividerla qui: sta bene, ogni giorno più bella. Il Suo viso è lo specchio di un anima che ha trovato la pace dopo tanti sforzi e avventure. Per chi non la conosce seguite su i Facebook vari la sua vita ne troverete una fonte inesauribile di inspirazione. A fine anno verrà a presentare suo ultimo libro Simple recipe of Joy a Roma e Milano. Poi in ritiro spirituale in un posto che conosco bene (in Italia). Pensare che si viene da New York per cercare la pace in Italia mi lascia a volte incredule, ma dopo tutto siamo il paese di tanti santi, poeti e navigatori. Oggi in un mondo dove non si capisce ancora dove va dal punto di vista spirituale, i viandanti che navigano sul mare di nebbia, per chi ha un incertezza relativa al futuro prossimo, rimane la possibilità di essere presente e usufruire di luoghi sacri per essere più presente. L’Italia per questo amo, ad ogni angolo di strada una porta aperta verso il futuro dell’umanità. La Porta dell’anima che verrà dopo la civilizzazione materialista, e renderà felici la moltitudine. Oggi io insieme ad altri lavoriamo per questo avvenimento, in un alleanza che dà speranza alle facce stanche, forza ai deboli, priorità agli ultimi.

Aggiungo 5 righe dopo aver praticato yoga con lui: Jules ci ricorda con parole che ci riempiono come ogni fragilità sia necessaria per crescere e vivere una vita empatica. La sua vita è in empatia con l’universo senza restrizioni ma con grande determinazione procede verso la piena condivisione della sua vita yoga dove ogni essere può determinare un grande, importante contributo positivo al mondo!
Peace, Love and Vegetables

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Bolzano vegan tra macrobiotica, hotel di altri tempi e yoga dinamico facile

Siamo stati a Bolzano, terra di confine dove pare che l’uomo abbia stretto un patto di eterno alleanza con madre natura e l’universo.

L’hotel Laurin di Bolzano è uno dei più amati da viaggiatori di ogni età e provenienza.
Più che in hotel, Laurin è una vera istituzione! Al Laurin tradizione ed avanguardia si uniscono per creare unicità. Ogni settimana si organizzano lezioni di yoga in giardino d’estate e al chiuso d’inverno; le lezioni sono aperte sia agli ospiti dell’hotel che ad esterni. Il Laurin vanta un fitto programma di eventi, dal concerto jazz alla mindfullness, dalla cena vegana a quella con prodotti tipici alto atesini.
La colazione è una coccola per i salutisti e non, tra centrifughe, torte fresche, marmellate bio e fatte in cucina, pane di ogni varietà, mieli sfusi, frutta secca…fresca…
La parola d’ordine in questo luogo è il benessere.
Rimango colpita dall’atmosfera altoatesina.

Camminando per Bolzano si scopre il rispetto per il tempo, per il silenzio, per la natura, l’acqua di Bolzano è detta essere la più buona, la più pura, oltre all’acqua lungo i carruggi si mescolano i venditori ambulanti di frutta fresca e centrifughe di ogni gusto, piccolo paradiso per i crudisti. I ristoranti in città sono sicuramente orientati verso una cucina onnivora ma con una spiccata attenzione al biologico vero, quello controllato magari proprio nell’orto di casa tua. L’università di Bolzano offre una mensa con alternative vegan e con accesso al pubblico esterno.
Una vera attrazione per chi rinuncia a insaccati o pane e birra o vino è Un Punto Macrobiotico, un ristorante associazione che regala agli amanti della cucina macrobiotica, piatti da asporto o da gustare comodamente seduti. Gli accostamenti sono bilanciati, gustosi, di prima qualità, il tutto condito con il silenzio, la cortesia e un’etichetta trasparente su tutti i prodotti in vendita ed usati per cucinare.
La macrobiotica conquista anche Bolzano e tutti saremmo invitati almeno una volta ad assaporare questo “cibo degli dei” che risana il corpo e lo spirito.
Si mastica, si rimastica e si assapora in un’esperienza quasi meditativa dove il cibo che ci nutre può anche salvarci, riequilibrarci, e finalmente riaccompagnarci alla porta di quella casa chiamata corpo senza che questo ci paia estraneo.
Venire a Bolzano per mangiare macrobiotico? Si anche questo ha un senso, per regalarsi un corso di cucina che ci faccia riacquistare la quiete del cuore?
Oppure semplicemente perché se mangi un piatto “macro” puoi iniziare a riconoscere i gusti, i sapori, gli odori…i sensi si spalancano, non si assopiscono e ti permettono di vivere a pieno il viaggio.
Non sempre vegan è sinonimo di salute, equilibrio ecco che spesso si eccede in grassi (semi, olio, frutta secca…), in zuccheri ( zucchero di canna, stelvia, succo d’agave)… o addirittura ci si lancia su prodotti da forno, soia, e alla peggio si divora un’ananas di dubbia provenienza ma non di certo di stagione ( sempre che tu non viva ai tropici)! Ecco che di tanto in tanto dovremmo tutti sperimentare una dieta macrobiotica, senza assolutismi ma con la voglia di capire cosa il nostro corpo ci dice e di cosa ha bisogno. Il piatto è composto da un cereale ben cotto, un legume anche lui ben cotto, una verdura cotta e una cruda… le proporzioni variano a seconda della persona e della sua salute / necessità. Un viaggio spesso può essere la scusa per fare nuove scoperte, per rivoluzionare la propria vita… per mettere nuove radici. Ecco che chi raggiunge Bolzano, oggi ha un’alternativa in più, non solo vegan!
Io credo che il corpo spesso ci chieda di fermarci ad ascoltare, di stare lì e tarare nuovamente la bussola anche quando tutto pare in equilibrio… lo stress si riduce anche nel piatto e pochi ancora ci credono.

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Weekend romantico per lo yoga a Bolzano

A Bolzano puoi scegliere (con moderazione) un’itinerario usuale tra dolci cremosi e speck oppure una via del gusto alternativa dove se tu viandante il primo responsabile della tua salute.
Dalla colazione alla cena si può sperimentare una via consapevole.
Nel centro della città oggi sorgono diversi luoghi di benessere tra i quali lo studio shakti yoga pilates dove si tengono corsi, seminari tutto l’anno. Ma la moda qui richiama allo yoga itinerante, a tema: nel parco, in hotel, prima di andare in bicicletta, in acqua, o degustando un buon bicchiere di vino!

Produttori:
– Senza disturbare i lavoratori potete guardate il video su questo produttore locale

– poi ci sono i mercatini biologici dove acquistare direttamente
http://www.mondobio.net/tutti-i-mercatini-biologici-del-trentino-alto-adige.html

– eventi interessanti i steineiriani sono attivi, ricordo due anni fa avere seguito i lavori di un loro convegno sull’energia del cibo (vedi Steiner, Aivanhov ecc) http://www.biodinamica.org/2013/04/heinz-grill-convegno-lalimentazione-e-le-forze-eteriche/
E questo weekend a Milano il convegno annuale!

– yoga io lo faccio allo Shakti studio
https://www.facebook.com/events/270750189769575/permalink/270770249767569/

 

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Lugano vegana, camminata yoga e vinyasa yoga therapy ad Aprile 2015

Lugano tra cibo vegan e benessere si può!

Venire a Lugano, è un esperienza di viaggio fuori la norma, metà di teutoni verso l’Italia e il Sud. in un città svizzera ma anche italiana più grande fuori Italia e con mia grande sorpresa vi ritrovo un paradiso dove potersi regalare un week end tra benessere e cultura.

La scelta tra gli hotel è molto vasta ma in città chi vince l’oscar dedicato al buon vivere è Villa Sassa, splendida struttura che affaccia sul lago aperta tutto l’anno con spa, lezioni yoga/pilates e cucina per vegani (su richiesta) unico hotel con la presenza di uno chef giapponese a tua disposizione (dal martedì al sabato).
Villa Sassa è premiato per l’accoglienza così calda e puntuale dove ogni desiderio da parte del cliente/viaggiatore diviene realtà.
Le colazioni si celebrano con ogni tipo di centrifugato, i pranzi nella terrazza sono anche a porter…le cene ecco che divengono una meditazione tra le pietanze.
Chi viene a Villa Sassa si concede la cura dello spirito e del corpo, la struttura resta un poco asettica ma questo è l’unico inconveniente di quei grandi, sontuosi hotel costruiti negli anni settanta.
Per chi non si accontenta si può sperimentare un massaggio ayurvedico e una visita dall’omeopata su prenotazione. I costi non sono certo popolari ma certamente non resterete delusi.

Yoga di cuore tra testa e muscoli

Yoga di cuore tra testa e muscoli

A Lugano dove mangiare?
Sono molte le offerte ma non nei giorni festivi, quindi consigliamo di prenotare prima di recarsi sul posto e restare a stomaco vuoto.

Ecco
A nostra scelta:

-Il Radicchio:
Corso Elvezia 22
6900 Lugano 091 921 11 48
Ristorante vegano e vegetariano con grande varietà di piatti soprattutto a pranzo, il proprietario è un amante della cucina sana e con gusto.

-Natural Food:
via al Forte 2,
6900 Lugano – CH
Tel. +4191 924.00.00
https://www.facebook.com/pages/Natural-Food-Lugano/513959772026174
È un fast food / take away che propone tutti cibi 100% vegan: pizze, piadine, panini, focacce… con salumi e formaggi vegan.
Il prezzo è allineato al costo della vita in svizzera (una piadina costa indicativamente 8 CHF). Locale piccolo (bancone + panchina), gestione giovanile e simpatica.

– A Fior di Gusto:
Via P. Capelli 30
6900 Lugano
Vanda, Marco e Marinella quì hanno dato libero sfogo alla loro passione per il biologico creando una bottega bistrot dove poter mangiare cibo rigorosamente biologico e con proposte che alternano piatti vegani e vegetariani. Si organizzano inoltre corsi di cucina ed eventi a tema.
– Sapori Bio:
Salita Chiattone 18, Lugano
Si tratta di un ristorantino all’interno di un piccolo market biologico, pochi i tavoli, la cucina è vegetariana/ vegana, nel centro storico di lugano ecco che questo piccolo gioiello vegano/vegetariano propone ricette gustose, sane e ben bilanciate.
Camminando tra le vie del centro sono ormai tanti coloro che scelgono un’alternativa naturale e benessere e grazie al paesaggio naturale che Lugano offre non è difficile concedersi una pausa salutare anche durante la settimana lavorativa.
A Lugano si può andare in giornata da Milano, e quì perdersi nel paradiso degli amanti e praticanti yoga:
Yoga Roof nasce dall’amore di Mara ed Enrique, coppia yogica ma soprattutto “attivista”. I due non insegnano ma dedicandosi all’antica disciplina da anni decidono di cambiare vita e di dare vita ad un centro yoga nel quale far convergere più insegnanti, di grande livello e di diverse provenienze. La scelta è vincente a tal punto che nel 2014 nasce un secondo centro yoga dall’altra parte della città per facilitare chi a Yoga Roof arriva a fatica con la macchina.
Due centri yoga in uno, due yoga shop, e spazi relax dove poter sostare prima o dopo la lezione. Si tengono lezioni in più lingue e tutti i giorni.
Ho amato questo luogo perchè non allontana ma avvicina anche chi non ha mai praticato yoga, mi piace la professionalità che si respirà, al tempo stesso la semplicità di chi fa le cose bene e non in modo “esoterico”! Il mio voto a Yoga Roof è 10, gestire un centro yoga non è facile e ancora sono pocho diffusi corsi di formazione per farlo al meglio, ma la formula vincente quì credo sia la scelta da parte della coppia Mara Enrique, di non insegnare, quindi di distinguere i due aspetti: quello più commerciale e quello invece che divulga.
Se siete a Lugano o se non vi siete mai stati ecco una buona scusa per andarci!

Centro
Yoga Roof
Via Canova 18
6900 Lugano
✆ 091 224 81 34

Lugano Sud
Yoga Roof @ Centro Serrafiorita
Via Pian Scairolo 8 ù
6915 Pambio-Noranco
✆ 091 224 81 35
E se volete venire per praticare con me a Lugano terrò li un seminario presto http://yogaroof.com/vinyasa-therapy/

hermann hesse lugano

Passeggiare sui passi di Hesse

Lugano non è solo benessere del corpo ma anche della mente e dello spirito…la Montagnola (piccolo centro a 5 minuti dalla città vecchia) è il luogo dove Herman Hesse ha deciso di vivere l’ultima parte della sua vita con la sua terza moglie alla quale dedicava poesie e dipinti. E anche il luogho da dove è partita il primo libro di yoga dei 146 libri delle Edizioni Mediterranee, tra imprimo libri di yoga in italiano. Inspiring place.

Per gli amanti della natura e della quiete ” la Montagnola” è una meta ambita, direi quasi un luogo sacro nel quale potersi concedere la spensieratezza di una camminata in piena consapevolezza, ovvero liberi da ogni stimolo esterno, fretta, o pensiero incessante ci si può incamminare soli o in compagnia tra i vicoli che tratteggiano il bosco e la casa rossa dove Hesse trascorse i suoi ultimi anni. Gli itinerari sono ben segnalati in una danza di cartelli discreti ed in armonia con la natura circostante. “Essere o Avere ?” Alla Montagnola si sceglie di essere con un innato istinto di sopravvivenza che tocca tutti noi. I maestri Zen ricordano il valore di ogni attimo presente, irripetibile e rarefatto, ed ecco che quì in questo tratto di una Lugano tra sogno e realtà, tutti noi abbiamo la grande occasione della nostra vita: spegnere i cellulari di ultima generazione, prendere per mano il proprio se e la persona amata, incuriosirsi alla vita e respirare chi forse veramente siamo, non tanto chi credevamo di essere. Allora il viaggio, la camminata non sono più ovvietà da immortalare con il nostro smart phone, ma piuttosto istanti che possono cambiare la nostra percezione così da farci ritrovare la strada di casa e la via del cuore.

Chi visita il museo Hesse non potrà che rivivere la sensibilità di questo poeta/pittore che dedicava tempo ai suoi scritti così come al suo giardino…si può dire che Herman proprio alla Montagnola avesse colto il senso della sua vita e in qualche modo guarito il suo cuore così agitato in passato. Proprio in quei boschi aveva riscoperto il semplice richiamo all’esistenza di un uomo libero, capace di amare e finalmente,dopo tanti viaggi, sentirsi a casa. Per colui che sempre sfuggiva alla quotidianità, sentirsi a casa ha significato credo il più bel viaggio che “non è morte ma quotidiana resurrezione”!

Il mio augurio a chi viaggia oggi verso la propria meta è proprio questa quotidiana resurrezione che fa gioire il cuore ovunque.

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